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Unione europea della salute, per proteggere meglio i cittadini dalle emergenze sanitarie

La Commissione ha stipulato cinque contratti per la fornitura di 1,2 miliardi di dosi di vaccino contro il Covid-19

Unione europea della salute, per proteggere meglio i cittadini dalle emergenze sanitarie
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La Commissione europea compie i primi passi verso la costruzione dell’Unione europea della salute. L’obiettivo è un maggiore coordinamento al fine di intensificare gli sforzi nella lotta contro la pandemia di Covid-19 e le future emergenze sanitarie.

Inoltre, sempre nell’ambito della risposta comune europea alla pandemia di Coronavirus, la Commissione ha approvato un quinto contratto con altrettante società farmaceutiche garantendo almeno 1,2 miliardi di dosi di vaccino contro il Covid-19 per i cittadini dell'Unione. 

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha dichiarato: “Il nostro obiettivo è proteggere la salute di tutti i cittadini europei. La pandemia di Coronavirus ha evidenziato la necessità di un maggiore coordinamento nell’Ue, di sistemi sanitari più resilienti e di una migliore preparazione per le crisi future. Stiamo cambiando il modo in cui affrontiamo le minacce per la salute a carattere transfrontaliero. Oggi iniziamo a costruire un’Unione europea della salute per proteggere i cittadini garantendo un’assistenza di alta qualità in tempi di crisi e per attrezzare l’Unione e i suoi Stati membri al fine di prevenire e gestire le emergenze sanitarie che colpiscono tutta l’Europa”.

Unione europea della salute

Ursula von der Leyen

La Commissione europea presenterà una serie di proposte per potenziare il quadro per la sicurezza sanitaria dell’Unione europea e per rafforzare il ruolo delle principali agenzie dell’Ue nella preparazione e nella risposta alle crisi.

Per questo la Commissione propone un nuovo regolamento relativo alle gravi minacce per la salute a carattere transfrontaliero, che permetta di rafforzare la preparazione, la sorveglianza e la comunicazione dei dati.

Il nuovo quadro permetterà di:

  • rafforzare la preparazione: saranno elaborati un piano e alcune raccomandazioni dell’Ue per la preparazione alle crisi sanitarie e alle pandemie, volti all’adozione di piani a livello nazionale, congiuntamente a quadri completi e trasparenti per la comunicazione di informazioni e i controlli;
  • rafforzare la sorveglianza: verrà creato un sistema di sorveglianza integrato e potenziato a livello dell’Unione, tramite l’utilizzo dell’intelligenza artificiale e di altri mezzi tecnologici avanzati;
  • migliorare la comunicazione dei dati: gli Stati membri dovranno potenziare la comunicazione degli indicatori dei sistemi sanitari (ad esempio disponibilità di posti letto negli ospedali, disponibilità di posti per cure specializzate e terapia intensiva, quantità di personale medico qualificato, ecc.);
  • la comunicazione di una situazione di emergenza a livello dell’Ue innescherebbe un maggiore coordinamento e permetterebbe lo sviluppo, lo stoccaggio e l’approvvigionamento dei prodotti di rilevanza per la crisi.

Agenzie europee più forti e operative

Dall’inizio della pandemia il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie e l’Agenzia europea per i medicinali sono in prima linea per far fronte al Covid-19; tuttavia entrambe le agenzie devono essere potenziate e dotate di mandati più forti per proteggere al meglio i cittadini. Infine, la Commissione ha definito i principali elementi della futura Autorità per la risposta alle emergenze sanitarie, che sarà proposta entro la fine del 2021. Tale struttura costituisce un importante nuovo elemento a sostegno di una migliore risposta a livello comunitario alle minacce per la salute a carattere transfrontaliero.

Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie sarà rafforzato in modo da poter sostenere la Commissione e gli Stati membri nella sorveglianza epidemiologica, preparazione e pianificazione della risposta, elaborazione di raccomandazioni non vincolanti e opzioni per la gestione del rischio, capacità di mobilitare e inviare una task force sanitaria, istituire di una rete di laboratori di riferimento.

L’Agenzia europea per i medicinali, invece, sarà rafforzata così da agevolare una risposta coordinata a livello dell’Unione alle crisi sanitarie mediante monitoraggio e mitigazione del rischio di carenze di medicinali e dispositivi medici essenziali, consulenza scientifica sui medicinali, coordinamento degli studi sui vaccini e delle sperimentazioni cliniche.

Vaccini, la Commissione prenota 1,2 miliardi di dosi

La Commissione europea ha approvato un quinto contratto con la società farmaceutica europea CureVac, che permetterà l’acquisto iniziale di 225 milioni di dosi per conto di tutti gli Stati membri dell’Unione europea, con l’opzione di richiedere fino a 180 milioni di dosi ulteriori, che verranno fornite non appena saranno dimostrate la sicurezza e l’efficacia del vaccino contro il Covid-19.

Il contratto con CureVac amplia il già vasto portafoglio di vaccini che saranno prodotti in Europa, compresi i contratti firmati con AstraZeneca, Sanofi-GSK, Janssen Pharmaceutica NV e BioNtech-Pfizer e i colloqui esplorativi conclusi con successo con Moderna. Questo portafoglio diversificato di vaccini garantirà che l’Europa sia ben preparata per la vaccinazione, una volta comprovata la sicurezza e l’efficacia dei vaccini.

“Fino ad oggi la Commissione ha garantito almeno 1,2 miliardi di dosi e ha rispettato l’impegno preso, volto ad assicurare un accesso equo a vaccini sicuri, efficaci e a prezzi contenuti, e questo non solo per i cittadini dell’Ue, ma anche per le persone più povere e vulnerabili al mondo – ha spiegato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen - La maggior parte di questi vaccini sperimentali è in fase avanzata di sperimentazione clinica: se, come si spera l’autorizzazione confermerà questi risultati positivi, i vaccini saranno tempestivamente resi disponibili e ci aiuteranno a superare la pandemia”.

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