Trescore Cremasco

In centinaia per l'ultimo saluto a Christian, trovato morto nel sonno a 14 anni

Sulla bara bianca c'era la maglia bianconera firmata del suo "idolo" Dybala.

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Una bara bianca sormontata da una corona di girasoli, da una maglietta con la scritta «Ciao Berta», il suo nomignolo, con le firme dei coscritti, dalla sciarpa dell'Asd Trescore e dalla maglietta di Paulo Dybala, uno dei suoi beniamini della squadra del cuore, la Juventus, arrivata questa mattina direttamente da Milano. Si sono celebrati oggi pomeriggio a Trescore Cremasco i funerali di Christian Bertazzoli, il 14enne morto nella notte tra giovedì e venerdì della scorsa settimana per cause ancora ignote, e trovato senza vita la mattina seguente, dalla mamma.

Un paese stretto nel dolore attorno alla famiglia

Gremita la chiesa del paese cremasco, stretto in un dolore corale attorno alla famiglia. Moltissimi, e increduli, i ragazzi che hanno partecipato alla cerimonia, e che nei giorni scorsi avevano salutato Christian anche nella camera ardente allestita in oratorio. I suoi coscritti hanno indossato una maglietta bianca con la scritta "Ciao Berta" e hanno portato all'altare una corona di fiori bianchi. Presente alla cerimonia anche la squadra dell'Asd Oratorio  Calvenzano in cui il 14enne militava.

Christian Bertazzoli
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Trescore Cremasco Christian Bertazzoli morto nel sonno a 14 anni, giocava a calcio a Calvenzano

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"Anch'io ho perso un fratellino, ho visto la sofferenza di mia mamma, di mio papà. Ma quando siamo capaci di fidarci di Dio, Dio ci dà quello che dice Gesù: chi crede in me vivrà - ha raccontato, durante l'omelia, il parroco Francesco Gipponi - E vive di quella presenza che possiamo sentire forte nella nostra vita. Anche le persone che abbiamo amato vivono dentro di noi. Ho visto mia mamma piangere anche dopo tanto tempo, ma il suo era il pianto di chi si accorge che il dolore ha uno scopo e un significato. La consapevolezza che questo dolore ha lo stesso potere di salvezza di Gesù sulla croce".

Poi è stato letto anche un saluto personale alla famiglia giunto dal vescovo di Crema Daniele Gianotti, che ha promesso di ricordare il ragazzo nelle sue preghiere. Dopo il funerale il feretro è stato portato all'oratorio, per un'ultimo saluto da parte degli amici, che hanno letto parole d'affetto e lanciato in cielo dei palloncini bianchi, mostrando fieri un cartellone con le sue foto e la scritta "Riposa in pace campione". Un omaggio è arrivato anche dal sindaco di Pandino, Piergiacomo Bonaventi, a nome di tutta la comunità, la famiglia del papà infatti è pandinese.

 

Trovato morto nel sonno a 14 anni

Una tragedia che ha lasciato senza fiato tutto il Cremasco, ma non solo, quella di Christian. Venerdì mattina, il suo corpo senza vita è stato trovato dalla mamma Anna Ogliari, nella loro abitazione di via Groppelli a Trescore. Inutili i tentativi di rianimarlo di un medico, amico e vicino di casa della famiglia, e poi dai sanitari del 118 arrivati sul posto. Il giovane era già morto da qualche ora, forse a causa di un arresto cardiaco. La sua così prematura scomparsa è stata una tragedia incomprensibile non solo per l’età, ma anche perché Christian era in salute. È stata quindi disposta l’autopsia sul suo cadavere, già eseguita lunedì a Cremona. Il ragazzo frequentava l’istituto «Luca Pacioli» di Crema e giocava a calcio, la sua più grande passione, come centrocampista. Era cresciuto nelle giovanili dell’Asd Trescore Cremasco ma nelle ultime stagioni era in forza all’Asd Oratorio Calvenzano. Le due società non appena hanno appreso la terribile notizia hanno annullato gli allenamenti in segno di lutto.

"Doveva essere interrogato in tedesco e fino alle 22 ha ripassato la lezione con la mamma Anna, poi ha detto che era stanco ed è andato in camera sua - ha raccontato commosso il nonno paterno Giovanni Bertazzoli, di Pandino - Un suo amico però il giorno dopo compiva gli anni e allora un minuto dopo la mezzanotte lo ha chiamato per fargli auguri, poi a letto. Era un ragazzino puntiglioso, non amava fare tardi e la mattina non c’era bisogno di chiamarlo: alle 7 era in piedi. Ecco perché, quando i genitori non l’hanno visto scendere per la colazione si sono stupiti".

Quindi, la tragica scoperta.

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